MAZERO

MaZero

VITIGNO: CHARDONNAY (100%)

TERRENO: calcareo

ANNO DI IMPIANTO: 1990

N° BOTTIGLIE: 3000

VENDEMMIA: manuale

LAVORAZIONI: L’uva viene raccolta e subito pressata. La fermentazione avviene spontaneamente con i suoi lieviti indigeni in acciaio e si conclude in botti di acacia, dove riposa fino al momento della presa di spuma. La rifermentazione in bottiglia avviene con la sola aggiunta di mosto di uva BOSCHERA (10%). Le bottiglie rimangono 24 mesi sui lieviti prima i essere sboccate e subito ritappate, aggiungendo soltanto la quantità di vino persa durante il processo

Schede Tecniche:

> MaZero 2015 

MaZero

VITIGNO: CHARDONNAY (100%)

TERRENO: calcareo

ANNO DI IMPIANTO: 1990

N° BOTTIGLIE: 3000

VENDEMMIA: manuale

LAVORAZIONI: L’uva viene raccolta e subito pressata. La fermentazione avviene spontaneamente con i suoi lieviti indigeni in acciaio e si conclude in botti di acacia, dove riposa fino al momento della presa di spuma. La rifermentazione in bottiglia avviene con la sola aggiunta di mosto di uva BOSCHERA (10%). Le bottiglie rimangono 24 mesi sui lieviti prima i essere sboccate e subito ritappate, aggiungendo soltanto la quantità di vino persa durante il processo

Schede Tecniche:

> MaZero 2015 

LABEL STORY

Come nasce l’etichetta MaZero

 

Abbiamo commissionato all’amica artista Maristella Chiarello (in arte Mariki) una tela che esprimesse la fermentazione spontanea, i lieviti indigeni che riprendono vita. Ne esce una tela con una grande quantità di colore che crea quasi una superficie ruvida. L’etichetta del MaZero doveva contenere tutta questa energia, questo movimento che nasce spontaneamente dal ciclo naturale della rifermentazione.

Un grande lavoro di pulizia formale e cromatica per arrivare ad una sintesi che esprimesse l’identità del vino e un omaggio all’arte. Il vino è arte e la pittura inebria. Grazie Mariki.

LABEL STORY

Come nasce l’etichetta MaZero

 

Abbiamo commissionato all’amica artista Maristella Chiarello (in arte Mariki) una tela che esprimesse la fermentazione spontanea, i lieviti indigeni che riprendono vita. Ne esce una tela con una grande quantità di colore che crea quasi una superficie ruvida. L’etichetta del MaZero doveva contenere tutta questa energia, questo movimento che nasce spontaneamente dal ciclo naturale della rifermentazione.

Un grande lavoro di pulizia formale e cromatica per arrivare ad una sintesi che esprimesse l’identità del vino e un omaggio all’arte. Il vino è arte e la pittura inebria. Grazie Mariki.